Lunedi
mattina: primo giorno. Un’ora insieme.
Che
figata! Mio figlio è superindipendente, già lo sapevo, ma è una gioia vederlo
giocare in un ambiente nuovo, con bambini nuovi, dinamiche nuove … Sono
orgogliosa di lui. Si sta facendo grande e questo un po’ mi dispiace, ma
vederlo così “cazzuto” a 22 mesi mi fa camminare ad un metro da terra. “Bravo
ometto, ora usciamo e torniamo domani, saluta le maestre e i tuoi nuovi amici”
.“ Ao tuttiiiiiiiiii !!!”
Martedi mattina: secondo giorno. 45 minuti insieme e 15 da solo.
Rieccoci:
anche oggi andrà benone, lo so! Mio figlio si aggira con tranquillità nei nuovi
spazi ormai suoi, ruba i giochi un po’ a tutti, litiga, ma se la risolve da
solo. Ogni tanto mi cerca “Mamma veni?” ed io gioco con lui, gli altri bambini
e le altre mamme cercando di tornare sempre ai margini della stanza appena
posso per osservarlo e abituarlo. “Mamme: vi abbiamo lasciato un caffè pagato
al bar qui di fronte" irrompe un'Educatrice "Salutate i bimbi, dite loro che tornerete tra poco ed
andate serene. Ci rivediamo tra 15 minuti”. “Ciao amore, la mamma esce un
attimo. Tu continua a giocare, vado a prendere la focaccia e torno subito, ok? Dammi
un bacio!” "Si!”. Esco tranquilla insieme alle altre mamme e parte un pianto
disperato, ma non è quello di mio figlio!Evvai!E’ più facile del previsto 'sto inserimento! Vado
a prendere il caffè sollevata e anche un po’ spavalda parlando di cose
mammesche con le altre compagne di avventura. Passano 15 minuti, rientro e mi accoglie un’Educatrice: “Mamma,
scene disperate, ti cercava, è diventato tutto rosso, gli abbiamo dato il ciuccio
ma è andato in crisi nera…” “ Ma mio figlio? Sei sicura?” “Si mamma, ma
tranquilla si è fatto consolare dalla mia collega, ora è in braccio a lei:
guarda che è una cosa positiva!” Corro a prenderlo e lui mi lancia le braccia
al collo stringendomi a sé come non ha mai fatto con il cuore a mille e
facendomi sentire mamma come non mai. “Mamma coccolalo tanto, ma sappi che
domani potrebbe essere peggio, non ti ansiare perché è tutto normale”
Ma
quindi questo è il mio VERO figlio? Cazzarola!
Mercoledi mattina: terzo giorno. 30 minuti insieme e 30 da solo.
“Rinforzare
l’esperienza positiva e mostrarsi sicure della propria scelta”. Se cerchi sostegno
sui blog specializzati troverai ovunque questa soluzione: e allora via col
mantra “Ci siamo divertiti all’asilo, vero? Ci sono tanti bimbi, tanti giochi e
colori … domani ci torniamo, eh? La mamma gioca tanto con te, poi esce un
attimo a comprarti la focaccia e torna subito”. Sono stata molesta, molto
molesta. Avrò ripetuto questa frase un milione di volte in ogni momento della
serata e della mattina seguente ottenendo sempre e solo una risposta da mio
figlio: NO.
Entriamo
all’asilo, solito tran tran e dopo mezzora ripeto ancora una volta la tiritera
molestissima e mio figlio risponde ancora: NO. Per fortuna una delle maestre
intercetta la conversazione dicendomi “Mamma, esci. Ora.” Mi preparo ed esco
furtiva ma taaaaaaaaaaaaaaaaac parte il pianto disperato del mio povero
cucciolino abbandonato …
Ciondolo
per mezzora in giro (notando con disappunto, tra l’altro, che i negozi sono
tutti chiusi alle 8.30 del mattino e i banchi del mercato devono ancora
allestirli?!? E come fa una mamma a sopravvivere all’inserimento se non può
comprare una mazza?) e finalmente è il momento di andarlo a riprendere, si sarà
calmato? “Ciao mamma, è andata benissimo, ti ha cercata un attimo ma se ne è
stato. Ha giocato tutto il tempo tranquilla” “Ma no! Ha pianto!L’ho sentito!”
“Mamma,
non era il pianto di tuo figlio ma di quella bambina … Tuo figlio è stato
benissimo anche senza di te” Ecco, non riconosco neanche il pianto di mio
figlio e lui sta bene senza di me con gente sconosciuta: Asilo 1 – Autostima
della mamma 0
Giovedi
mattina: quarto giorno. 45 minuti insieme e 15 da solo.
Mio figlio
entra spavaldo, vuole letteralmente lanciarsi dentro l’asilo. Come sono fiera
di lui! Lo seguo, giochiamo insieme un quarto d’ora e poi via… Tutto ok.
Inserimento accettatissimo! Mio figlio è il migliore di tutti! Come gongolooooooooooooooo!!!
Venerdi
mattina: quinto ed ultimo giorno. 1 ora da solo.
Oggi
non posso entrare con lui a giocare. Oggi devo solo mettergli le calzine
antiscivolo, salutarlo, passarlo alle Educatrici e uscire. URLA DI
DISPERAZIONEEEEEEEEEEEEE!!! Ma come? Non andava bene ‘sto cavolo di
inserimento? Non era “già fatta”? Al mio ritorno lo trovo che gioca bene con
gli altri bimbi e mi tranquillizzo. Domani è sabato e dalle 18 di stasera saremo
solo “noi”.
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