Un bambino risponde “grazie” perché ha sentito che è il tuo modo di replicare a una gentilezza, non perché gli insegni a dirlo.
Un
bambino si muove sicuro nello spazio quando è consapevole che tu non lo
trattieni, ma che sei lì nel caso lui abbia bisogno di te.
Un bambino quando si fa male piange molto di più se percepisce la tua paura.
Un
bambino è un essere pensante, pieno di dignità, di orgoglio, di
desiderio di autonomia, non sostituirti a lui, ricorda che la sua
implicita richiesta è “aiutami a fare da solo”.
Quando un bambino
cade correndo e tu gli avevi appena detto di muoversi piano su quel
terreno scivoloso, ha comunque bisogno di essere abbracciato e
rassicurato; punirlo è un gesto crudele, purtroppo sono molte le madri
che infieriscono in quei momenti. Avrai modo più tardi di spiegargli
l’importanza del darti ascolto, soprattutto in situazioni che possono
diventare pericolose. Lui capirà.
Un bambino non apre un libro perché
riceve un’imposizione (quello è il modo più efficace per fargli
detestare la lettura), ma perché è spinto dalla curiosità di capire cosa
ci sia di tanto meraviglioso nell’oggetto che voi tenete sempre in mano
con quell’aria soddisfatta.
Un bambino crede nelle fate se ci credi anche tu.
Un
bambino ha fiducia nell’amore quando cresce in un esempio di amore,
anche se la coppia con cui vive non è quella dei suoi genitori.
L’ipocrisia dello stare insieme per i figli alleva esseri umani
terrorizzati dai sentimenti.
“Non sono nervosa, sei tu che mi rendi così” è una frase da non dire mai.
Un
bambino sempre attivo è nella maggior parte dei casi un bambino pieno
di energia che deve trovare uno sfogo, non è un paziente da curare con
dei farmaci; provate a portarlo il più possibile nella natura.
Un
bambino troppo pulito non è un bambino felice. La terra, il fango, la
sabbia, le pozzanghere, gli animali, la neve, sono tutti elementi con
cui lui vuole e deve entrare in contatto.
Un bambino che si veste da
solo abbinando il rosso, l’azzurro e il giallo, non è malvestito ma è
un bambino che sceglie secondo i propri gusti.
Un bambino pone
sempre tante domande, ricorda che le tue parole sono importanti; meglio
un “questo non lo so” se davvero non sai rispondere; quando ti
arrampichi sugli specchi lui lo capisce e ti trova anche un po’
ridicola.
Inutile indossare un sorriso sul volto per celare la
malinconia, il bambino percepisce il dolore, lo legge, attraverso la sua
lente sensibile, nella luce velata dei tuoi occhi. Quando gli arrivano
segnali contrastanti, resta confuso, spaventato, spiegagli perché sei
triste, lui è dalla tua parte.
Un bambino merita sempre la verità,
anche quando è difficile, vale la pena trovare il modo giusto per
raccontare con delicatezza quello che accade utilizzando un linguaggio
che lui possa comprendere.
Quando la vita è complicata, il bambino lo percepisce, e ha un gran bisogno di sentirsi dire che non è colpa sua.
Il bambino adora la confidenza, ma vuole una madre non un’amica.
Un bambino è il più potente miracolo che possiamo ricevere in dono, onoriamolo con cura.
«Non
insegnate ai bambini la vostra morale è così stanca e malata potrebbe
far male /…/ Non indicate per loro una via conosciuta ma se proprio
volete insegnate soltanto la magia della vita /…/ Non insegnate ai
bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre
vicini, date fiducia all’amore il resto è niente». (Giorgio Gaber “Non
insegnate ai bambini” )
Testo di Federica Morrone (http://www.anyoga.it/)
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